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«Serve una sterzata ai consumi di beni durevoli»

di Massimiliano Del Barba

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Martedí 24 Febbraio 2009


La maggioranza degli analisti si trova d'accordo almeno su un punto: i prezzi delle materie prime, minerali ferrosi in testa, rimarranno con tutta probabilità a livelli bassi anche nel 2009. Un'opinione condivisa anche da Emanuele Morandi, fondatore e presidente di Siderweb, il portale online della siderurgia italiana.
Presidente, c'è chi sostiene che quello che stiamo vivendo sia solo l'inizio di un lungo periodo di vacche magre per il mercato dei minerali.
«Siamo passati, in brevissimo tempo, da una situazione di euforia che ha creato non pochi problemi alle aziende utilizzatrici di acciaio a una condizione che si configura come l'estremo opposto. Nel nostro outlook di inizio estate avevamo avanzato la possibilità di una rapida discesa delle quotazioni già a partire dall'autunno. Quello che era impossibile da pronosticare era che a ciò che immaginavamo essere una crisi di tipo ciclico si sarebbe sovrapposto uno tsunami finanziario capace in pochi mesi di produrre effetti devastanti».
Il 2008 si è chiuso con un record negativo: è stato il primo anno in cui l'output di acciaio ha fatto registrare segno meno. Come leggere questo dato?
La preoccupazione è reale. Il dramma è che il rallentamento ha colpito anche le economie emergenti di India e Cina, i motori che hanno trainato la crescita negli ultimi anni. Il che contribuisce a offuscare il quadro generale e a rendere difficile avanzare ipotesi sulla durata della crisi, anche se, per quanto riguarda la dinamica dei prezzi, ci aspettiamo un cambiamento di tendenza già a partire dal secondo semestre dell'anno.
Cosa ve lo fa credere?
Un semplice dato di fatto. I prezzi sono ormai incomprimibili. Serve però una sferzata ai consumi, che stentano a riprendere. Giudichiamo positiva l'introduzione di incentivi al l'auto e all'acquisto di nuovi elettrodomestici, ma gli effetti, purtroppo, temiamo si vedano solo a medio e lungo termine.
In qualità di amministratore delegato della fiera Made in Steel ha avuto modo di incontrare molti imprenditori del settore. Qual è il clima?
Di lucida consapevolezza che solo un atteggiamento proattivo può cancellare la sfiducia imperante. Il calo del mercato non ha infatti nulla a che vedere col mercato reale. Ora serve più entusiasmo per la ripartenza.

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